lunedì 25 gennaio 2010

Marie Curie

La scoperta del radio e del polonio e dei raggi x

Da Varsavia, dov'era nata nel 1867, Marie Sklodowska si era trasferita a Parigi per frequentare la facoltà di scienze. Qui conobbe Pierre Curie, scienziato già noto ed insegnante alla Sorbona e lo sposò nel 1895. Preparando la tesi di laurea, coadiuvata dal marito, approfondì lo studio dei minerali radioattivi.
I coniugi Curie scoprirono che un minerale, la pechblenda, emanava radiazioni, e ne attribuirono la causa alla presenza di un elemento ancora sconosciuto contenuto nello stesso minerale. Come separarlo? Dopo quattro anni di lavoro, trattando una tonnellata di minerale, riuscirono a furia di trattamenti chimici a isolare il nuovo elemento che chiamarono radio, per le radiazioni che emetteva. Era la scoperta più sensazionale del nuovo secolo.
Non brevettarono il metodo di estrazione: volevano che tutti potessero produrre liberamente il radio per il bene dell'umanità. Infatti si era scoperto che il nuovo elemento combatteva efficacemente il più terribile nemico dell'uomo: il cancro. Per queste importantissime ricerche, nel 1903 ai coniugi Curie e al Becquerel venne assegnato il premio Nobel per la fisica. Tre anni dopo Pierre Curie moriva travolto da un carro. Marie resse al dolore per amore delle sue bambine, Irene ed Eva.
Infatti, sostituì il marito nell'insegnamento, continuando le sue ricerche. Al tempo stesso, curava l'educazione delle figlie ed ebbe la soddisfazione di riscontrare in Irene la sua stessa passione per la fisica. Anche le nuove ricerche proseguite da sola, dopo la morte del marito, vennero coronate dal successo e nel 1910 riuscì ad isolare " il radio metallico". Per questi nuovi meriti, l'anno dopo, le venne conferito il secondo Premio Nobel, questa volta per la chimica. Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, sospese l'insegnamento e le ricerche di laboratorio, per organizzare il servizio radiologico per l'esercito. Marie allestì delle vetture dotate di apparecchi a raggi x e, spesso le scortò personalmente al fronte, accompagnata dalla figlia Irene.
Madre e figlia si prodigarono per lenire le sofferenze prodotte dalla guerra. Finito il conflitto, all'Istituto del Radio di Parigi, affluirono scienziati da tutto il mondo, per dedicarsi alle ricerche, sotto la guida di Madame Curie. La coraggiosa scienziata restò sempre una donna semplice, modestissima, aliena dagli onori. Rifiutò infatti per due volte la Legion d'onore, accettando soltanto di far parte della Commissione Internazionale della Società delle Nazioni, di cui fu eletta vice presidente. Ma il suo posto era al laboratorio. Una sera di primavera del 1935, uscì dal laboratorio, raccomandando al giardiniere di aver cura dei rosai. E non vi fece più ritorno. Si spense il 4 luglio : la sua morte nel sanatorio di Sancellemoz fu dovuta alle conseguenze del lungo ed intenso assorbimento di radiazioni di corpi radioattivi. Irene e suo marito continuarono le ricerche nel medesimo campo. Elena, loro figlia, si occupa oggi di fisica, come la celebre nonna.

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